Biografia
Carla Semprebon nasce a Verona dove compie i propri studi presso il liceo Artistico per poi laurearsi in Architettura a Venezia. Ha seguito i corsi liberi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Verona ed ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. È pittrice e incisore. Fa parte dell’associazione incisori “Atelier Aperto” di Venezia. Ha partecipato al V stage avanzato d’incisione tenuto dal maestro Oscar Manesi presso il Centro Comunale d’Arte di Cagliari. Ha frequentato la stamperia “Arteria Grafica” di Madrid dove ha elaborato e stampato sue incisioni. Ha partecipato alla quarantesima edizione del concorso nazionale “G.B. Cromer” di Agna (PD) vincendo il primo premio di grafica. Ha realizzato due cartelle d’incisioni (Entropia e Kairos) e due libri d’artista (Città nello spazio e Cambiamento di prospettiva di percorsi astrali) editi per i tipi del Centro Internazionale della Grafica di Venezia ; “Sillabario” libro d’artista con testi di Katherine Mansfield edito dallo Studio Arte GS di Lendinara (Rovigo); “Sfarfallii del logos” libro d’artista dell’Associazione Incisori Veronesi stampato presso il laboratorio d’arte grafica della biblioteca civica Tartarotti di Rovereto.
Hanno scritto di lei: P. Azzolini, M. Corradini, M.L. Ferraguti, C. Giardini, F. Giuliari, L. Lepri, A. Mozzambani, V. Meneguzzo, V. Motta, P. Pedrazzoli, B. Rosada, G. Signorini, G. Trevisan.
In questi anni la mia ricerca ha preso in esame il concetto di caos per poi proseguire nel considerare il tema inerente l’entropia, seguendo quasi un filo rosso mentale consequenziale. L’entropia è diventata sempre più parte della nostra cultura contemporanea perché introduce il concetto di limite laddove, fino a poco tempo fa, imperava quello della crescita infinita. La cosidetta morte termica dell’universo caratterizza questa trasformazione irreversibile ed è perciò che ho elaborato tale idea nella serie di quadri intitolati “quel che resta del fuoco”. Qui uso pochi materiali quali la carta e la tarlatana preventivamente bruciate, per sottolineare anche il mio apporto entropico, sovrapponendole su tela o su tavola e la cera d’api. Sono dittici o multipli dove le tele non sono presentate come dominanti contrapposte ma come individui complessi. Esse si relazionano tra di loro seguendo una struttura narrativa a più livelli che si estende da una tela all’altra. Tale concetto di limite viene poi da me esasperato e portato alla sua estremità nelle opere intitolate “Sull’orizzonte degli eventi”, richiamando così quella regione dello spazio-tempo oltre alla quale cessa di essere possibile osservare qualsiasi fenomeno. Il mio modus operandi perciò è rivolto all’astrazione che tende a forme essenziali, perché è la semplicità a dissimulare realtà estremamente complesse.
e-mail: carla.semprebon@gmail.com
Studio: via Scuole 13 – Settimo di Pescantina – Verona